E' con immenso piacere che pubblichiamo
l'elenco dei vincitori e dei finalisti
delle sezioni A e B del Concorso Letterario Nazionale
"Poetare è d'amore" IV edizione.

Grazie di cuore a tutti per aver partecipato.
Vi ricordo che entro gennaio 2012 sarà pubblicata la
Raccolta Antologica
Come ogni anno il ricavato dalla vendita del libro
sarà interamente devoluto in beneficenza.
Un saluto di pace.

SEZIONE A

1° Classificato

Giovanni Galli - Savigliano (Cuneo)

SULL’ARGINE NUDO

È l’ora che i biondi fanciulli si tuffan nel Maira.

Sull’argine, nudo, le pietre han falde di fuoco

e bisogna sapere le anse profonde, per nuotarci d’estate.

Chi passa, sul ponte, non guarda i diàfani corpi brillare nella verde corrente.

La luce, negli occhi, fa male e non lascia pensare che al buio e ai piacéri di certe nottate

quando Mario (re dalla rossa scalmiera) domava,

fiero cantando, l’onda veloce ed il sangue.

Dietro il greppo erboso e la spuma forte del salto, Savigliano è un altro paese

ov’è strano l’essere nati ed averci la casa, l’amore

ed un pugno chiassoso d’amici che disputa, a bocce, l’onore.

L’amore è uno scalzo fanciullo che inciampa, tra i grilli e la luna,

e scuce le bocche alle donne.

Quelle sole vorrebbero esserne madri

e attaccarlo ai seni, più bianchi dei loro capelli, per vincere il tempo.

Lo chiaman per nome (Matteo) e inventano strane parole

pur di entrargli, vezzose, nei giochi e nel cuore.

Francesca, sinuosa e vivace, l’avvolge di favole antiche e addita tremule stelle.

I vecchi anneriti, con segni di croce, vuotan bracièri di pipe e di masche.

È l’ora che i biondi fanciulli, in grembo alle madri, si tuffan nel sonno.

Sull’argine, nudo, una lenza di seta aspetta le fiamme dell’alba.

Giovanni Galli

2° Classificato

Maria Teresa Scolieri - Soverato (Cz)

LI HO AMATI PIU’ DEGLI ALTRI

Mi aspettavano sul ciglio della strada

vicino la grande casa diroccata.

Nelle mani screpolate dalla pungente brezza

mazzetti di viole profumate.

Le guance avvolte nelle sciarpe

spiccavano come le mele rosse di Natale.

Erano bimbi delle prime classi:

gli alunni che ho amato più degli altri.

Attenti al mio parlare, immobili ascoltavano

e quando lasciati i numeri,

la storia raccontavo di Romolo

rapito sul gran carro di fuoco,

l’ingenua fantasia lontano li portava.

Attoniti danzavano nell’infinito spazio

appesi alle comete dalle code infuocate.

Il nuovo anno scolastico distante mi portò.

Voci mi riferirono, di bimbi che aspettavano…

Commossa li pensai e volli baciar di ognuno

le loro piccole mani di viole profumate.

Maria Teresa Scolieri

3° Classificato

Francesco Bergamasco - Avigliano (Pz)

GIA’, COSA PUOI SAPERNE TU…

Quando in quegli schizzi, riverberi,

intravedo te, chiara è la tua immagine

amor mio!

Quando nel cupo egoismo del mio silenzio…

sempre tu, lì, a spronar in me

la voglia di vita che è in Te.

Già, cosa puoi saperne tu

ululante e inanimata ferraglia

che corri, su chilometri e binari

corri, pur di dividere un Amor

forgiato in un incendio di inquietudine…

che può contro chiunque:

la Lontananza la Morte! stessa!

Già, cosa mai puoi saperne

del Tuo prezioso carico

d’andirivieni palpiti…mutarsi,

- come Crisalide -

in Cuori di nuovi Albori!

Già.

Francesco Bergamasco

4° Classificato ex aequo

Sante Valentino - Roma

ACCOMPAGNAMI

Se hai modo di sentire

l’esile soffio della vita,

se ancora ne cogli il lamento

e osservi una speranza che si fa strada

ti prego, accompagnami sul sentiero.

Voglio esserci anch’io

dove si allunga una mano

e più forte è la voce di chi chiama.

Portami dove i passi non vanno

e il cielo più è lontano,

voglio incontrare chi cammina nel vento

e appende sogni alle stelle.

Aiutami a capire

chi c’è dietro l’angolo che aspetta

che coglie un raggio di luna

per il buio della notte.

Accompagnami lì, in quel luogo

dove si crocifigge l’uomo,

voglio provare a schiodare il legno

e far rotolare la pietra

perché gli occhi vedano la luce!

Valentino Sante

4° Classificato ex aequo

Giacomo Lomuscio - Barletta

Non è chiudersi la porta alle spalle

Non è chiudersi la porta alle spalle

e ferirsi poi sull’uscio.

Non è fermarsi al primo gradino

e illudersi di aver dimenticato qualcosa.

È nel rammarico di un vagito

che urla all’entrata del cuore;

è nel prima, nel dopo e

nell’evidenza di un addio strisciato tra i denti.

È nel silenzio complice del tuo disprezzo;

è nell’ennesima goccia

che non si lascia traboccare

dai cocci di un amore ingeneroso.

È un rovistarsi distratto

nelle tasche dismesse di una vita al bivio.

Passo oltre la tua rabbia

e maledico il cerchio che si chiude alle mie spalle:

mi sconcerta l’ovvietà di amarti malgrado tutto.

5° Classificato

Fabio Mastropasqua - Roma

Il filo dorato

Ti avvolga questo soffice raso

che ci unisce

come carezze d’oppio

fra ghirlande rosa di pensieri

a lenir distanze

e m’induca lassù di sera

ancora una volta

con la falce di luna

sotto i cieli dell’Orsa

dove ancor nessuna parola

ha mai arso abbastanza

il ramo delle mie voluttà,

mia vertigine sensuale.

Fabio Mastropasqua

6° Classificato

Giuseppe Cantoni - Cesena


GROTTE NELLA NEVE

Facevamo grotte dentro mucchi di neve

spalata giù dai tetti delle case.

Erano i nostri ”igloo”,

promessa di un’ intimità felice

primitiva, scesa dal cielo.

Nessuno poteva entrarvi

per rubarne il tepore

Difendere la posizione

fino all’ estremo.

Questo il sacro giuramento,

nell’ esaltazione del gioco.

Una notte venne il vento di scirocco,

noi dormivamo, e fece scempio

del breve sogno e della sua gioia

pervasiva, dissolti sull’ antico ciottolato

come altre piccole storie

nate dentro le grandi nevicate,

prima del naufragio nazionale.

Giuseppe Cantoni

7° Classificato

Tiziana Monari - Prato

La fiamma fatua dell’amore

In una terra da marciapiede

sotto un pullover largo scosso dai movimenti del mare

si è perso questo amore grande

dal sorriso randagio

dal cuore da carbonaio

annodato storto come un ramo stregato

schiacciato su una parete di luci polverose

è scivolato altrove

unito come un'asola chiusa

col sapore della noia

il corpo asciutto di grillo invertebrato

è diventato fiamma fatua

spengendosi in una viottola di erba cresciuta

abbandonato in un bivacco come il sacrificio più bello

e noi abbiamo marciato appresso ad una cometa

cercando una scintilla di memoria

i pezzi che si perdevano sull'asfalto della strada

mentre la vita camminava a un passo da noi

mischiata male

sciogliendosi in una malinconia imprecisa

in un lago di piombo

in una fame spenta

accanto all’ultimo dolore posato sulla soglia

ormai tepore

cenere che si tiene insieme

il nulla.

Tiziana Monari

8° Classificato ex aequo

Franco Brusa - Borgo Tossignano (Bo)

Mio marito

Mio marito

chi lo vede più?

abita al bar

dell'angolo

su una sedia

commercia con le carte

guadagna molto fumo

e un pò di noia

quando vince

io vendo il mio ccorpo

a chi piaccio

per un'ora

(così vivo)

Franco Brusa

8° Classificato ex aequo

Laura Cantatore - Ruvo di Puglia (Ba)

Silenzio negato

Sussurra ... al vento parole amiche ....

Il tempo che bara il turpiloquio odoroso di quella mente sconcia.

Sciatte risate accolgono meste litanie nel gravido ventre di una camicia vuota.

E' sangue di chimera deforme,

nutre e biasima il cuore dicolei che:

sognò di rubare alla vita

il niente mai reso

il tutto mai vissuto!

Laura Cantatore




9° Classificato

Giuseppe di Bisceglie - Ruvo di Puglia

Amore: grembo d'infinito.

Inaspettata volge la sua genesi alla cupola del cuore,

mentre si aggrega nel silenzio ove non c’è ancora ardore.

Tracanna inesorabile l’essenza inodore e travolgente

come linfa vitale di colui che è già vita nella mente.

Si amalgama al corpo spogliandosi di bianco, colorandosi di porpora,

s’infervora e ti schiude, si chiude e ti annulla, cresce, s’incorpora.

Rotola nelle correnti del tempo incurante d’ogni dimensione

e di esso si nutre scavando in sé sensi di una innata passione.

Invitato dalla luce, come fluida e brillante cascata armonica,

vive in essa, vibrando inesorabile con ispirazione sinfonica.

Nel crescendo assordante, tessuto sul silenzio primitivo,

s’intrecciano fili di un sentimento tuonante e persuasivo.

Si libra e ti avvolge, volge e ti libera, risuona, s’insinua.

Con canute fasce adorna sicuro le ferite, tutto continua.

Quando pare sfumare, come con plagale cadenza, riformula l’invito;

ha ormai soffocato ogni epilogo modulando in grazia all’infinito.

Giuseppe Di Bisceglie

10° Classificato

Paolo Lorussi - Monopoli (Ba)

SENZA RESPIRO

Voglio quell'attimo
lo pretendo e l'attendo .
Assaporare
ad occhi chiusi ,
nel silenzio di un respiro,
il Bacio ,
soffocante impeto
a labbra strette ,
che non da'
più battiti
al petto.
Tutto
si fermerà
e godrà
nel vederci soffocare
colmi di passione .
Quel bacio
interminabile
che da' senso
alla nostra vita.

Lorussi Paolo

11° Classificato

Michela Zanarella - Cittadella (Pd)

CHI AMA

Lontana da te non esisto.

Il saperti sul mio seno

in un angolo a stendere il tuo azzurro,

è necessario come un susseguirsi

di stagioni.

Non so, ma la vita è misera

come un secco ruscello d'agosto,

senza il tuo fiato accanto.

Chi ama è ricco in tutto il corpo.

E al suono d' acqua non vuole altro.

Michela Zanarella

12° Classificato ex aequo

Daniela Gregorini - Ponte Sasso di Fano (Pu)

Sorelle oltre

Oltre al sangue che allaccia

il nastro intorno alla nostra vita,

è l’amore.

Sorelle oltre il tempo che misero caparbio

ci allontana, indarno,

oltre la diversità di muoverci

nel mondo che ci fa ritrovare uguali.

Sorelle oltre tutte le persone amate,

le ore più lunghe accompagnate a voi

ho passato il mio vivere,

oltre ai giorni tristi visti insieme

a congiungere le nostre lacrime,

oltre a quelli gai

quando sempre per mano

abbiamo riso.

Oltre ai più bei doni, sorelle,

siete più preziosa dote

di madre a noi figlie.

Daniela Gregorini

12° Classificato ex aequo

Elena Romanazzi - Barletta

EDEN
All'ombra del tuo abbraccio
vorrei sedere
fiutare i tuoi respiri
come foglie caduche
sfiorare i miei plumbei pensieri;
percepire i tuoi dolci suoni,
come vibranti fronde,
arpe incantate,
cullare il sonno del mio gioire;
al lieve tocco dei tuoi rami
abbandonare membra stanche
di non sentire
e aggrapparmi alle tue radici
per non fuggire
ancora il piacere.

Elena Romanazzi

12° Classificato ex aequo

Stefano Peressini - Carrara (Ms)

In fondo al nostro andare

Ci servirà il silenzio

delle caverne più profonde

per inventarci e far uscire

le parole.

Il buio di quel mondo

sotterraneo

da incendiare con l’incrocio

di due sguardi.

Ci servirà tenerci stretti

per le mani

se cammineremo dentro

un muro d’ombre sconosciute.

E ci sarà

un tramonto

in fondo al nostro andare

a darci indietro quei colori

che avevamo perso

altrove.

Stefano Peressini

13° Classificato

Franco Frainetti - Sezze (Latina)

SENZA CIELO

Una musica

ferma il tempo,

tra le dita

la sigaretta

curva sul pavimento,

confuso d'amore

sospiro il tuo nome

e mastico briciole

di sapore,

sul vetro giallo fumo

la sera cade

ed io con il cuore piegato

resto solo

nel tuo silenzio

alla deriva di un sogno,

come un volo

senza cielo.

Franco Frainetti

14° Classificato ex aequo

Margherita Celestino - Frascineto (Cs)


CRISTALLI DI SALE

Vado inciampando

ognora sui cristalli

di sale

inariditi

ammucchiati

davanti alla soglia

del tuo cuore

se accendi la speranza

torneranno ad essere

lacrime

di gioia

Margherita Celestino

14° Classificato ex aequo

Antonino Cervettini - Reggio Calabria

Non amare

Teneramente accarezzo

sgualciti pensieri

mentre l’animo,

perso,

parole vuote

assorda.

Svelto

rasento i muri

trattenendo il respiro

attento

nella vita che passa

a non incespicare.

Non amare

è non esistere.

Antonino Cervettini

14° Classificato ex aequo

Rosario Aveni - Venetico (Messina)

Cindy

Maggio,

nel suo tiepido sole tracce di lutto

Credevo che il tempo mi aiutasse a elaborarlo

cancellandola lentamente

dalla lavagna dei miei ricordi

Invece è una spina nel cuore perenne quel suo cercarmi

Sommessi guaiti,

occhi languidi, sperduti

nel regno del dolore

dritti su di me, quasi fossi panacea dei mali

Trascorsero liete stagioni

e inverni avvolti in brume di strali

Giunse inesorabile l’ora del crepuscolo

Carezzandola morente

imparai che tutto ha origine

mai fine

e quel che vivrò di un prossimo futuro

sarà figlio di un idillio

afflato mai sopito

fra una cane e un uomo solo.

Rosario Aveni

15° Classificato ex aequo

Marilina Daniele - Pagani (Sa)

Peccato innamorato

Signore,

riprenditi la mia anima,

reiterala di consuetudine, di pace,

in fondo di noia, di tetraggine, di scomputato.

Riprenditi pure le mie emozioni,

affinché io non possa slittare

sul solco della trasgressione e della novità,

al fine di non smarrire i tuoi percorsi,

le tue dottrine,

quelle che l’uomo ha congiunto al peccato,

inculcando un alfabeto scorretto

nell’animo dei sensibili,

quelli che ora ti chiedono di annientare il martirio del cuore,

per mietere in esso il seme del nulla,

della privazione, dell’apatia,

per non violare, donare, desiderare,

per poi rammaricarsi, dolersi, impazzire d’amore …

come peccato innamorato.

Marilina Daniele

15° Classificato ex aequo

Vito Massimo Massa - Bari

Lupa

Ti vedo bella come sempre, immensa come l'universo,

unica e speciale, con quegli occhi neri e splendenti,

c'è traccia di te nei colori dell'amore che mi fai vivere,

nell'immensità dei tuoi incomunicabili silenzi.

Vedo attraverso i tuoi occhi, sorgenti di vita,

due stelle accese che schiudono il cielo della sera

e in loro cerco le mie verità fra l'oggi e domani

e incido nei miei pensieri ogni attimo con te.

Voglio da te ciò che non ti ho chiesto mai, lupa di montagna,

voglio fremere, dissetarmi, liberare l’inconscio irrazionale,

ti desidero, in una febbre d’estasi senza vincoli, senza leggi,

varcando ogni spazio temporale in questa mia insana pazzia.

Noi siamo anime astratte, percezioni visive in movimento,

eterna sensazione di libertà in questo tempo che s’infrange

sui binari dell’indifferenza, sulle rotaie della vita,

nell'assoluto universale, nella prigione del silenzio.

Come sarebbero le mie notti senza te

se non dormissi più fra le tue braccia….

non avrei più voglia di volare, di vivere….

ho ancora sulle labbra il sapore dei tuoi vent’anni.....

Massa Vito Massimo


15° Classificato ex aequo

Alessandro De Vita - Pulsano (Ta)

Egoista

Destino crudele,

una vita recisa,

l'amico perso.

E ti senti solo,

solo fra tanti.

Ti manca.

Manca il compagno di tutto,

del quotidiano incontrarsi,

di cui fidarsi,

a chi affidare sfoghi,

turbamenti,

reconditi segreti.

Ti manca.

Egoista.

Non pensi quanto manca

a chi lo ama.

Alessandro De Vita

15° Classificato ex aequo

Stragapede Elisabetta - Ruvo di Puglia (Ba)

ALBA

Il primo lucore

i mandorli in fiore

i fuochi all’orizzonte vicino

il profumo del timo

i passi per strada

i caffè socchiusi in contrada

il sogno disfatto

il bacio distratto.

Incornicio la tua assenza

ne faccio penitenza

sei aria sei luce

sei il mucchietto di cenere

che lascia la brace.

Elisabetta Stragapede

SEZIONE B

1° Classificato

Giuseppe Cantoni - Cesena

La Parietaria

Vegeta ancora il caspo

di parietaria antico, nel suo verde

spento e polveroso.

Tenacemente infisso tra le fughe

dei mattoni, a lato della scala del parco,

ha tenuto il suo posto.

Dopo una vita l’ho riconosciuto,

avrà cent’anni

e se non è lui sarà suo figlio.

Lì infossato come in una trincea

sentì, come noi, su di sé le vampe

della guerra, ma lui non ha memoria.

Passo una mano sul velluto

delle sue foglie e dei suoi stéli

per scoprire come facessero

a lucidare così bene le bottiglie.

Conscio degli umani smarrimenti,

sentendo la carezza, riderà tra sé

del saluto tardivo ch’ è un addio.

Cantoni Giuseppe



2° Classificato

Maria Grazia Frassi - Robecco d'Oglio (Cr)

Cogliere l’aiuto che l’attinia dà al paguro

Restare come isole nascoste un poco

a ricercare un’altra pace

nel profondo io

e fantasia che brilli idee

nel vuoto.

Nuotare nei fluidi più tersi

mossi in tenue leggerezza

a ripescar sul fondo

catene di coralli e ghiaie

scintillii guizzare

di pesci colorati all’improvviso

d’accarezzare con dita nuove.

Cogliere l’aiuto

che l’attinia dà al paguro

e i regali di ossigeno

al respiro vivo

nelle bolle in giro,

qualche stella che si posa

lungo il viaggio giù dal cielo

tra onde di rispetto per ognuno.

Maria Grazia Frassi

3° Classificato

Daniela Gregorini - Ponte Sasso di Fano (Pu)

Madre del tempo

Quante albe ho contato

per ritornare a te.

In quante strade ho vagato prima

di conoscerti ancora.

E' batata una lunga età

per tornare figlia quando ormai

non era più stagione per noi di grappoli

di robinia da cogliere odorosa di bianco.

E' arrivato l'inverno a farmi gradire la dote

lasciatami dal sole fra la bruma invecchiata.

E il freddo della solitudine a ridarmi

il tepore del tuo grembo materno.

E la malattia ad ammorbare di tenerezza

le nostre mani che si ricompongono.

Ma ormai le stagioni sono al crepuscolo,

sui rami le robinie vestono la brina,

e le gemme nei nostri animi germineranno

nel tempo infinito della primavera,

unica perduta stagione che rimarrà fra noi.

Daniela Gregorini

4° Classificato

Filomena Camerino - Ruvo di Puglia (Ba)

Piedi di scarpe

Passo a passo

Striscia

Strascica il Mendico

Piedi di scarpe riarse dal tempo

Arranca

Travaglia

L’ombra dell’ombra un tempo

Chino

Ancor più chino al soldo obolo

Spenti occhi splendono di lume spento

Filomena Camerino

5° Classificato

Gennaro de Santis - Bari

Anche gli scarafaggi piangono in città

Le spalle pesan di marmo, non sai più chi sei

O forse ti vergogni di desiderarlo ancora

Stupefatta, l’anima s’innamorò del dolore

Affascinata dall’orrore dell’indifferenza

E gode con vibrante intensità

La libertà di morire nel vento quante volte si vuole

Fare un salto indietro nella vita e convincere

Chi crede che tu abbia visto un fantasma

Che hai solo guardato Dio negli occhi

Sorridi amaro, tra coloro che non hanno passi

Assapori la tua essenza e l’ombra della tua anima

Terrorizza il corpo, perché ama la vita troppo velocemente

Fermo sull’amara strada della verità

A decantare solitario quanto sia bello il morir vivendo

Puoi riposare tranquillo quanto vuoi, perché

La gente ha paura di chi si ferma ad ascoltare

La dignità di un’anima nobile, che è rimasta indietro

Che conosce gli oceani e li attraversa, ormai senza guardare…

Gennaro De Santis

6° Classificato

Stefano Peressini - Carrara (Ms)

Saranno le parole

Tu

che non sai di me,

figlio,

delle infinite strade

che ho percorso,

siedi e aspetta

che sgorghi la mia voce.

Ti dirò

di quelle storie inciampate

e rotolate via,

dei lividi nascosti o dei battiti

asincroni e spaiati.

Saranno le parole

di un libro che non scriverò,

un segno di ramo appuntito

sul velluto scuro di una spiaggia.

Perché non si perda

nel vento

il filo d'aquilone

che ci lega.

Stefano Peressini

7° Classificato

Maria Cristina Biasoli - Molinella (Bo)

IL TUO VOLTO SVUOTATO

(18 aprile 2007)

Il pulsare delle tempie;

miravo il tuo corpo curvato, accorciato,

la tua stanchezza del tempo.

Pose tragiche.

M'incantavo a guardare il cielo

come fosse un morbido cuscino

aspettando l'infuriare della tempesta.

Ombre e membra pesanti;

in lontananza lui compariva solo per te.

Le tue occhiate interrogative,

la voce oramai gracchiante come vento pungente.

Avevi già percorso la lunga, bigia, misera

fangosa via

e come brace agonizzante,

come ragnatela illuminata

correvi nell'estasi del sonno eterno

lasciandomi il vento sul viso

e i piedi nel pantano;

accozzaglia di vita.

...e ti passai le mani sugli occhi mamma.

Maria Cristina Biasoli

8° Classificato

Rosario Aveni - Venetico (Messina)

Cinema d’essai

Terzo giorno d’aprile

inizia primavera

Me lo dice un film o forse un sogno

Primo tempo:

c’è un fiore attecchito sullo schermo

Lo colgo, te lo dono, l’annusi, mi sorridi, poi scompari

Dissolvenze in bianco e nero, didascalie senza parole

in un piccolo, vuoto, cinema d’essai

Fine primo tempo:

in attesa che dirami l’infiorescenza dei ricordi

esco

e mi siedo sconsolato

sul mio prato avvizzito

Secondo tempo:

scorre la vita in pochi istanti

si arresta la pellicola in certi punti

li correggo, col fiele dei disinganni

Un raggio di luce dal proiettore ridesta in me recondite istanze

Dove sarai, unico amor vero che ho avuto? Chi sono davvero?

S’ illumina d’improvviso la sala

mentre scorrono lenti i titoli di coda.

Rosario Aveni

9° Classificato ex aequo

Davide Rocco Colacrai - Terranuova Bracciolini (Ar)

Lussurie d'amanti, taciute

Avvolte da spighe di grano, che

Gemono al tenero fruscio della brezza

In lievi sussurri di ripetuti aneliti

Colti dai raggi di una luna perlacea

Che si mostra in integrale nudità

Su carni dimentiche del loro nome

Tra ore che diventeranno eternità

Si consumano lussurie d'amanti, taciute.

Davide Rocco Colacrai

9° Classificato ex aequo

Maria Rosa Dell'Angelo - Vignale Monferrato (Al)

ADELINA

Arrivederci, dunque!

Quanti impagabili giorni insieme, quaggiù,

quanti, a comporre cent’anni, cent’anni più uno?

Occhi velati di vita, gente amata

e perduta per strada, e tu qui,

chè il tempo tuo ancora non era venuto….

Ed ogni mattina, al risveglio, pensavi:

più uno…e subito dopo:

ma anche uno in meno…

Non s’osa pensare al futuro

Avendo così tanto passato,

cent’anni pesanti, immensi,

su fragili spalle tutt’ossa…

eppure, lo so, ci pensavi;

le notti infinite ed insonni

chiedevi: Dio, quando? E un po’ di paura l’avevi.

L’attesa è finita, Adelina.

Riposa, la spoglia mortale,

consunta, e un’anima di ragazzina già libera vola;

non ci sarà un “quando”, là dove tu andrai.

Maria Rosa Dell'Angelo

10° Classificato

Giulia Vannucchi - Viareggio (Lu)

Ultimo pensiero

Lontano il binario oscilla

nell’onirico notturno

ed il treno dei pensieri danza

su prati di smeraldo.

Inseguo la gioiosa traccia

di un ultimo pensiero,

folgore di pura luce.

(15/02/11)

Giulia Vannuccchi

11° Classificato

Antonio Frangipane - Soverato (Cz)

PENSIERO

Come goccia d’acqua

si eleva al cielo

dal tenebroso mare

e vola e si aggrega

in nebulose forme

fino a dissolversi

per ritornare a terra

rinnovandosi ancora

in nuovi spazi, tempi

e rivoli di vita

così è il pensier mio

nel suo vagare

tra sogno e realtà

alla ricerca di rinnovate

verità e ragioni.

Antonio Frangipane

12° Classificato

Antonio Bicchierri - San Giorgio Jonico (Ta)

ATTESE VIAGGIANTI

Fischi assordanti e fragoroso vociare

multietnico crogiolo di fede, razze e colore

con viandanti assorbiti in una babilonia universale

microcosmo di folclore in anonimi personaggi in cerca d’autore.

Attese viaggianti con sfilata di allegre donne

alla ricerca d’amore e compagnia,

per un dolce ritorno nella propria amara

e malinconica esistenza.

In attese viaggianti

ciondolante va quella povera gente con mano tesa

alla ricerca di un obolo di carità:

ordinaria scena ai margini della vita

di un copione già segnato da un fatuo destino.

Crudo realismo in urlanti bazar

e tristi clochard che del fedele amico è in compagnia

mentre del nulla è in attesa su giacigli di fortuna

con occhi sofferenti e dalla vita spenti.

Speranza terrena di equità e libertà,

umano fermento di attese viaggianti,

globalizzati del nostro tempo in cerca d’identità.

Antonio Bicchierri

13° Classificato

Giacomo Lomuscio - Barletta

Sono fermo

Sono fermo, seduto in disparte,

tra occhi cuciti e bocche distratte,

inconsapevole frutto di un dolore proibito,

al termine di una corsa deluso e malnutrito.

Vivrei nell’assopita speranza

di baci trovati prima ancora di essere smarriti,

di voci desiderate poi smorzate

nell’immatura indolenza.

Sono fermo, in piedi,

tradito e ferito,

agnello infranto pronto al pianto,

memoria di un affronto

e somma di una vita priva di sconto.

Sono fermo e ti aspetto Madre

in quel cerchio imperfetto

che è il tuo abbraccio mancato.

Giacomo Lomuscio

14° Classificato ex aequo

Giuseppe di Bisceglie - Ruvo di Puglia

Silenzio

Nel profondo ti cerco

perdendomi nei vortici dell’anima.

Nella trasparenza di uno sguardo ritorno

scorgendomi infinitesima molecola

della dimensione più ennesima,

lì dove spazio e tempo si fondono

per sedurre la mente.

Sfumatura di umana divinità,

mi anneghi nel suono del nulla,

mi annulli nel respiro dei suoni.

Metro crudele e schietto del cuore.

Dolce estorsore dei segreti di un io,…

Ti ascolto,

silenzio.

Giuseppe Di Bisceglie

14° Classificato ex aequo

Fabio Mastropasqua - Roma

L’estro mistico

Quant’è profonda la Natura? Mistero.

Misere virgole di scritture infinite

crocchi convulsi laggiù

guizziamo come anguille

un trabordo gelido d’istante

sbuchiamo nell’insondabile.

Fabio Mastropasqua

14° Classificato ex aequo

Maria Teresa Scolieri - Soverato (Cz)

RIENTRO

Crepacci di mura,

pareti silenziose testimoni del tempo.

Ruvida pietra tagliente

lingua senza freno.

Uomini curvi.

Impasto di lavoro.

Storia di ogni giorno

nell’ombra della strada

che vela incertezze.

Rapido tonfo

di una porta che si chiude.

Affetti ritrovati.

Conforto al quotidiano vivere.

Riposo della mente e delle membra.

Dimensione appagata

nell’intimo abbraccio

delle notte complice di carezze.

Maria Teresa Scolieri

14° Classificato ex aequo

Trigonella Gualtieri - Soverato (Cz)

Povertà

Canti, balli, sorrisi,

strette di mano,

parole gonfie

di amore e rispetto.

Uniti, serrati

come tanti soldati,

non comprendete,

proprio non vedete,

nè sentite,

chi soffre in silenzio.

Anzi soffrite,

oh come si soffre

dell'altrui povertà,

e pure piangete,

oh come si piange dell'altrui esclusione.

Ma.. come vedere,

come sentire,

tra i ranghi compatti

di un gruppo, di un branco.

Trigonella Gualtieri

15° Classificato ex aequo

Mario Corbetta - Novate Milanese (Mi)

Frutta

È appassita

La frutta dimenticata

Il mosto a fermentare

Il silenzio di ore notturne

Erba e cielo

Viottoli a perdersi

Nella campagna

Polvere bianca

Uva calda

E frescure d’ombra di rovi

E noi stiamo là

Silenziosamente ad amarci

Tacendo a perderci

Ad appassire

Come frutta dimenticata

Nel cesto della vita

Mario Corbetta

15° Classificato ex aequo

Gaetano Fuardo - Montesilvano

SIBARI

Lo sciacquio dell’acqua salsa,

l’onda che scivola lenta

sulla grigia e selvaggia rena,

terra mitica MAGNA GRECIA.

Le rovine di tempi antichi

nella piana del fiume.

laghi corrugati dalla brezza

riflettono argentei natanti.

Gaetano Fuardo

16° Classificato ex aequo

Maria Carmen Pedraioni - Appiano Gentile (Como)

LIBERTA’

Spirito libero

smussa gli angoli più aggressivi,

lima le spigolosità di quel quadrato

in cui hai rinchiuso la tua vita.

Respirerai aria leggera

e sarai amata

per l’essenza che è in te,

il quadrato per magia

diverrà un cerchio

di ranuncoli color di sole..

Maria Carmen Pedraioni

16° Classificato ex aequo

Alfredo Perciaccante - Cassano all'Ionio (Cs)

Alba di sogno

Risplende,

dono magnifico al mio cuore,

il primo raggio di sole

nell’alba immobile.

Il mare si sveglia

col canto d’un gabbiano,

che,

bianco come la spuma delle onde,

infrange,

di tanto in tanto,

il silenzio del mattino.

Tutto tace!

Alba di sogno

donami un po’ della tua magia:

l’argento che vibra nell’aria,

la sabbia fresca e asciutta,

lo scintillio del mare,

la luce rosata,

la libertà d’un gabbiano in volo,

la serenità nel cuore,

ormai…

chimera d’un tempo che fu!

Alfredo Perciaccante